Genua Walter

  • Data
    24 Marzo, 2020
    Numero: 113 Autore: Genua Walter Titolo: Nudi di donne Tecnica: China su carta Misura:cm. 50x35 Firmato: In alto a destra Documenti: Certif. della galleria e dichiaraz. di autenticità dell'artista su fofo Cornice: No
  • Data
    24 Marzo, 2020
    Numero: 154 Autore: Genua Walter Titolo: Nudi di donne Tecnica: Olio su tela Misura:cm. 60x100 Firmato:In basso a sinistra Documenti: Certif. della galleria e dichiaraz. di autenticità dell'artista su fofo Cornice: Si

Biografia

Dall’incisione alla pittura. E poi alla scultura, e nuovamente alla pittura, seguendo quel naturale fluido percorso che vede molti artisti spaziare tra le diverse forme di espressività nella instancabile ricerca dei linguaggi dell’anima e del segno. Walter Genua, classe 1931, ha sperimentato le potenzialità delle diverse forme artistiche mantenendo però inalterata la passione per il figurativo, l’amore per il soggetto umano protagonista costante dei lavori che questo artista nato a Bojano ha consegnato al Molise all’Italia intera, contribuendo ad arricchire il patrimonio collettivo che nell’arte riconosce, da sempre, lo specchio privilegiato delle epoche e dei tempi che la storia umana attraversa. Innumerevoli mostre personali e collettive, sia in ambito regionale che nazionale, riconoscimenti e premi di critica, fanno di Walter Genua un personaggio degno della massima attenzione, che attraverso la sua opera fiorente racconta i passaggi sociali di un Molise timido alle prese con i fermenti del dopoguerra, una realtà discretamente affascinata dalla vivacità culturale di respiro nazionale ma troppo ancorata al tradizionalismo per “osare”. Lui l’ha fatto, giovane pittore desideroso di rendere più ricettivo e aperto quel contesto sociale e culturale che coincideva con la “sua” terra amata, ingaggiando una personale battaglia di mediazione nei confronti di una realtà alla quale si è sempre sentito legato ma che era distante – parecchio – dalle sue concezioni e dal suo modo di rapportarsi all’arte. Pittore in controtendenza, addirittura provocatore nella riproduzione di una realtà volutamente fastidiosa per la vista del fruitore, ma anche portatore di sogni e bellezze sottratte alla magia dell’universo onirico. E poi artista di rottura, in guerra contro l’isolamento e l’emarginazione della sua regione, contro i condizionamenti borghesi che minacciavano l’aspirazione avanguardistica del Molise, disposto a traumatizzare il pubblico tradizionalista pur di raccontare il mutare del tempo denunciando anche le brutture della società, e la ricerca inquieta dei punti di riferimento. Lo fece soprattutto attraverso la scultura, plasmando le forme con quel gesto che lo contraddistingue e lo identifica, sbozzando la materia senza definirla, quasi a volerla lasciare a se stessa. Che sia marmo, legno, terracotta o gesto, Genua lascia aperto lo spiraglio dell’interpretazione e le interpretazioni della sensibilità in colui che osserva le sue statue, dagli anni ’60 in avanti, incerte e precarie nei volumi abilmente proporzionati ma volutamente semiscolpiti. Ma l’amore per lo scalpello e la materia non gli impedì di curare parallelamente il disegno e la pittura. Il Walter Genua di adesso è il pittore che insegue i volumi, che traccia la prospettiva con maestria e delicatezza, che rilegge la metafisica di Giorgio De Chirico in una sua chiave interpretativa di omaggio e contributo, attraverso l’esaltazione del sogno, del ricordo e della solitudine, movendo figure immobili negli spazi onirici di paesaggi surreali e rarefatti, sfuggenti e inquietanti in una prospettiva architettonica falsata e in contesti che privilegiano il simbolismo. (di Monica Vignale)