Antonio Ciocca nasce a Riccia il 9 novembre del 1921 in una famiglia di umili origini. Suo malgrado,a soli vent’anni, lascia il suo paese natio per offrire il suo contributo alla Patria durante la II Guerra Mondiale. Al suo ritorno conosce Maria Maiorino, sua futura sposa, dalla quale avrà cinque figli: Giuseppe, Dorino, Carmela, Federico e Angelica. Inizialmente esercita l’attività di venditore ambulante fin quando non ottiene un posto da bidello presso le scuole medie del proprio Paese. Fin da piccolo Antonio si diletta nel disegno, coltivando questa sua passione nel corso degli anni solo come un hobby fino al giorno in cui il professore Augusto Massa, osservando i suoi lavori, lo “informa” che la sua è un’arte Nàif e lo incoraggia a prender sul serio il suo talento. Antonio allora inizia la sua carriera artistica partecipando a molte mostre, di cui alcune personali, e a diversi concorsi nei quali ha ricevuto importanti riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. Le opere di Antonio Ciocca sono quotate sul catalogo della Bolaffi. L’entusiasmo artistico di Antonio Ciocca non si è mai affievolito nel corso degli anni tant’è che fino all’ultimo ha dipinto per se o per gli altri … non importa, ma l’ha sempre fatto con l’intento di lasciare la sua allegria, la sua gioia di vivere, comunicandola con colori accesi e con immagini a volte surreali, momenti di vita vera o sognata. L’intento delle sue opere è quello di far rivivere o conoscere momenti di vita passata: il lavoro nei campi, la sacralità delle processioni, le feste di paese e il fascino del teatro. I toni vivaci, i colori imprevedibili e surreali danno vita ai suoi personaggi: i “contadini” sotto il sole rovente che si prendono cura della terra e degli animali, beni per eccellenza; le “pacchiane”, sorridenti e maliziose, che si sciolgono nell’abbraccio del loro cavaliere; i “carabinieri” cosi alti, al di sopra di tutto e tutti; le “madonne e i santi” inneggiati in festose processioni affollate di gente immaginata in ogni minimo particolare che portano a spalla i loro “eroi”, che sembra volino tra i cieli rosa e giallo che Antonio vedeva; le “Tosca” e le “Madama Butterfly” che muoiono nei suoi grotteschi teatri sotto lo sguardo attonito di omini che osservano l’incanto della lirica … Antonio Ciocca si spegne all’età di ottantasette anni il 4 giugno 2009 lasciando in eredità le sue fantasiose visioni a chi lo ha apprezzato e a chi anche solo di sfuggita gli ha dedicato uno sguardo.