Nasce, vive e lavora a Falcade (Belluno). È figlio di Augusto dal quale imparò e affinò le tecniche e il gusto per scultura e la pittura. La personalità artistica di Franco Murer si rivela precocemente, ottiene nel 1965 la medaglia d’argento risultando secondo in campo nazionale per la mostra dello studente in Campidoglio (Roma) indetta dal “Giornale d’Italia”. Si trasferisce a Venezia per gli studi dove si diploma nel 1974 all’Accademia di belle arti di Venezia, frequentando i corsi di Alberto Viani. Franco Murer – come annota Orfeo Vangelista – non ha avuto difficoltà a verificare, dapprima nel proprio ambito familiare, la sua naturale disposizione ad esprimersi in forma plastica e figurativa e, successivamente, ad inserirsi in quel clima culturale più esteso (degli anni ’70) che tuttavia conservava due poli di gravitazione: i fermenti giovanili della città lagunare e l’impegno civile e umanistico del padre. Il primo successo nel 1974, quando fu premiato al concorso tra i giovani d’Europa a Torino, partecipa alla X Quadriennale di Roma 1975; è invitato alla Rassegna Un panorama di tendenze Castel Sant’Angelo. Numerose sono le collettive e le rassegne espositive cui l’artista aderisce sia in Italia sia all’estero e presenta i suoi primi Cicli pittorici ispirati alla letteratura o alla poesia e lo indirizzano alla ricerca intimista. Diverse e qualificate sono le interpretazioni: ritratto in bronzo del Presidente Sandro Pertini, il ritratto commemorativo del Maggiore inglese H.W.Tilman, monumento in ricordo delle vittime della strage della valle del Biois, cemento bianco 3, medaglie commemorative per vari anniversari dell’elezione a Papa di Giovanni Paolo I (2004, 2008, 2010 e 2012). Per la città di Giulianova (TE) ha realizzato in memoria di Vincenzo Bindi e Riccardo Cerulli i ritratti commemorativi in bronzo 2004. Nel 2018 una sua opera L’Arcangelo Michele entrata a far parte della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani]. Papa Giovanni XXIII collocata nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia-2018 Nel 2010 gli viene commissionata dal card. Giovanni Lajolo la realizzazione delle formelle bronzee della “Centesima fontana” dei Giardini Vaticani intitolata a San Giuseppe, posta sul pendio al lato del Governatorato. La fontana è progettata dall’architetto Giuseppe Facchini è come un libro aperto, formato da sei vele dove sono collocate le formelle in bronzo, ai piedi delle formelle due vasche, la prima di sei metri e la seconda comunicante di otto metri al centro una palma. È costruita con materiale in granito e porfido di Genova e della Val di Cembra e di fronte alla base della grande vasca si trova lo stemma di Benedetto XVI ben visibile dalla Cupola di San Pietro. Delle sei formelle bronzee si possono ammirare lo “Sposalizio”, “Il sogno di san Giuseppe”, “La nascita di Gesù”, “Fuga in Egitto”, “Ritrovamento di Gesù nel Tempio”, “Famiglia Nazareth (Lavoro)”. Il giorno 5 luglio 2010 il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato la fontana donata a Sua Santità da “Patrons of the Arts in the Vatican Museums”, da Michael e Dorithy Hintze, da Bob Castrigniano e ad loro hanno voluto aggiungersi alcuni Comuni e ditte della Provincia di Trento e le suore del Monastero di S. Giuseppe a Kyoto.