Marzilli Franco

  • Data
    28 Settembre, 2021
    Numero: 108 Autore: Marzilli Franco Titolo: Paesaggio Tecnica: Olio su compensato Misura: cm. 30x30 Firmato: In basso a destra Documenti: Certificato della galleria e dichiarazione di autenticità dell'artista su foto. Cornice: Si

Biografia

Franco Marzilli nasce a Roma nel 1934. Riceve la prima formazione artistica frequentando la Scuola Preparatoria alle Arti Ornamentali di Roma, proseguendo una personale ricerca pittorica ispirata alle atmosfere tipiche degli artisti della Scuola romana.
Inizia ad esporre nel 1962 in diverse gallerie italiane e, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, viene invitato a presentare il suo lavoro a New York, Londra e Parigi, dove risiede per un breve periodo. Tornato in Italia, si trasferisce a vivere nella campagna della Sabina, prima a Casperia e successivamente a Poggio Mirteto, dove amplia lo studio della scultura applicata sia al bronzo che alla ceramica. Attraverso l’utilizzo di colori ottenuti dal sapiente dosaggio manuale di terre e oli stesi sulla tela con morbide pennellate, Marzilli rinnova i temi classici restituendo le tipiche dimensioni degli scorci urbani, soprattutto romani, delle ballerine a riposo, delle composizioni di frutta e dei paesaggi della campagna sabina. Tra i temi della maturità si affacciano i cavalieri, figure a cavallo tendenti a una sorta di astrazione, dei quali lascia la testimonianza più importante in un grande mosaico, realizzato nei primi anni Duemila a Tivoli, in Piazza Giuseppe Garibaldi. Si spegne a marzo 2010 all’età di 75 anni a Roma. La produzione artistica di Franco Marzilli è estremamente variegata e spazia dai paesaggi romani a quelli della campagna laziale, dalle nature morte ad affascinanti soggetti astratti. Marzilli si trovava a proprio agio fra paesaggio, natura morta e figura. I suoi celebri paesaggi romani, dimostrano una solidità dell’architettura esaltata dalla morbidezza e dall’estrema ricercatezza del colore. Castel Sant’Angelo, i ponti sul Tevere, il Colosseo evolvono figurativamente nel tempo da una figura più uniforme e dettagliata, verso un’immagine definita in termini emotivi da rapide pennellate e veloci cambi di colore. Le sue ballerine, di cui la prima moglie è stata ispiratrice, irrompono nella scena dei paesaggi romani ed accompagnano due decenni della produzione pittorica del Maestro. Nelle nature morte i colori accesi e sempre mirabilmente accostati restituiscono limoni, uva, mele, fiori che hanno la solidità delle sue sculture in ceramica, promettendo la fragranza ed il profumo della realtà. Marzilli era meticolosissimo nella scelta dei materiali, delle tele, della carta e dei colori. Eternamente insoddisfatto nella ricerca di quella che per lui era la perfezione e la bellezza che inseguiva da sempre, e che agli occhi dei suoi ammiratori, invece, incarnava con rara maestria. In alcuni cataloghi si legge che Franco Marzilli avrebbe assorbito le lezioni dei maestri romani, riuscendo ad elaborare un raffinatissimo e personalissimo linguaggio pittorico che si esprime in opere di gusto “naturalista-astratto” tipicamente italiano. Nell’ultimo decennio i suoi pennelli hanno saputo dipingere l’emozione della campagna sabina, con qualche breve richiamo ai paesaggi romani, come nel caso dei quadri ispirati a Venezia ed a Tivoli, dove ha tenuto una delle ultime mostre personali. Sempre nella città tiberina, il Maestro ha lasciato forse l’ultima testimonianza della composizione di un grande mosaico, sul tema cavalli e cavalieri, nella piazza principale. Colombe, Cavalli e Cavalieri sono i principali temi che le sue tele scambiavano con le sculture di ceramica, ricche di emozione. Del suo lavoro si sono occupati negli anni i critici d’arte Carmine Benincasa, Toni Bonavita, Carlo Fabrizio Carli, Costanzo Costantini, Floriano De Santi, Carlo Giacomozzi, Sebastiano Grasso, Michelangelo Masciotta, Ruggero Martines, Carlo Melloni, Dario Micacchi, Terence Mullaly, Edith Schloss, Guglielmo Petroni, Marcello Venturoli, Max Wykes-Joice.