Gian Rodolfo D’Accardi (Palermo 1906), dopo gli studi classici, segue la famiglia a Milano e s’iscrive ai corsi dell’Accademia di Brera, lavorando contemporaneamente come impiegato presso una banca. Nel 1930 esordisce come pittore esponendo ad una mostra organizzata dall’Università Popolare di Milano e da questo momento partecipa anche a numerose mostre Sindacali ed alle esposizioni della Permanente, conoscendo le prime significative affermazioni (Porta Venezia a Milano e Parco vengono acquistati per la Galleria d’Arte Moderna rispettivamente nel 1936 e nel 1938). Le sue opere sono inoltre presenti a diverse edizioni della Quadriennale romana a partire dal 1939, ad alcuni Premi Bergamo, dove nel 1941 espone Cavalcata nel bosco, e alla prima Biennale di Venezia del dopoguerra (1948). Dal 1959 al 1960 vive e lavora a Cernobbio intensificando l’attività espositiva, scandita da numerose mostre personali tenute e Milano, Roma, Genova e Lugano. Il suo repertorio, che spazia dal ritratto alla natura morta, comprende alcune fortunate composizioni dedicate al tema delle maschere, ma è soprattutto il paesaggio, rappresentato nella sua produzione da numerosi esempi, a documentare l’evoluzione stilistica del pittore, che dall’iniziale componente naïf di Nevicata in Brianza (1939) giunge ad esiti non figurativi nelle opere degli anni Sessanta e Settanta.