Guidi Virgilio (Grafica)

Biografia

Da giovane Virgilio Guidi segue i corsi dell’Istituto Tecnico a Roma, appassionato di geometria e disegno. Per coltivare quest’ultima vocazione segue anche i corsi serali della Scuola libera di pittura. Nel 1908 abbandona l’Istituto Tecnico e va a far pratica di pittura nella bottega del restauratore e decoratore romano Giovanni Capranesi il quale alla fine dell’anno lo promuove suo primo aiuto. A distanza di pochi anni, siamo nel 1911, per contrasti sulle tendenze della pittura moderna, abbandona lo studio di Capranesi e si iscrive all’Accademia di Belle Arti a Roma. Per conto proprio studia Giotto, Piero della Francesca, Correggio e i francesi Chardin e Courbet. Sempre in questo periodo comincia a riflettere (e a scrivere) sulla luce come determinante dei propri dipinti. Nel 1913 partecipa e vince il concorso “Lana” in pittura bandito dall’Accademia e in questo periodo comincia ad esporre i suoi primi lavori.Virgilio Guidi, ritratto fotografico di Paolo Monti (Fondo Paolo Monti, BEIC)In occasione della mostra tenutasi nel 1914 della Società Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma, viene a diretto contatto con le opere di Cézanne e di Matisse; in particolare lo studio della forma-colore di Cézanne lo aiuterà a superare gli strascichi della sua formazione pan-germanica. Mentre le sue riflessioni spaziano fra Cézanne e la tradizione quattrocentesca italiana egli non resta indifferente al cromatismo di Renoir e ad Armando Spadini. Nel 1915 partecipa alla III Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione Romana. Per venire incontro alle necessità economiche della famiglia dal 1916 è costretto a impiegarsi presso il Genio civile a Roma, e vi rimane per due anni come disegnatore. Fra 1920 e il 1923 dipinge alcuni dei suoi più importanti quadri di figure. Ne espone nella XIII Biennale di Venezia del 1922. Comincia a vedere i suoi dipinti e frequenta la “terza saletta” del Caffè Aragno dove entra in contatto con Giorgio De Chirico, Giuseppe Ungaretti, Roberto Longhi. Nel 1924 raggiunge il successo alla XIV Biennale di Venezia con il suo Tram. Il parere favorevole della critica sancisce un riconoscimento internazionale tanto che il Granducato di Lussemburgo si offre di acquistare l’opera, ma Guidi preferisce che essa rimanga in Italia (ora alla Galleria di Arte Moderna a Roma). Nel 1926 prende parte alla prima mostra del “Novecento Italiano” a Milano, al Palazzo della Permanente e parteciperà anche alla seconda, nel 1929 pur conservando una certa autonomia rispetto agli indirizzi di quella tendenza. L’anno successivo, è il 1927, sposa Adriana Bernardi, sua compagna di studi nell’Accademia di Belle Arti di Roma, nonché scultrice, è, inoltre, chiamato a insegnare pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tra il 1928 e il 1929 partecipa alla XVI Biennale di Venezia è qui che presenta uno dei testi che rimarrà una pietra miliare del suo periodo veneziano la Giudecca, in cui la luce meridiana ferma la sua immagine in una spazialità assoluta. Scrive riflessioni sulla propria ricerca pittorica e le pubblica, fra l’altro, nel catalogo della prima Quadriennale di Roma. Pubblica appunti e osservazioni sulla pittura. Tiene una prima mostra personale a Firenze ed espone nella XVIII Biennale di Venezia. Nel 1935, per l’ostilità dell’ambiente veneziano decide di trasferirsi a Bologna, dove insegna alla locale Accademia di Belle Arti ma manterrà lo studio all’interno. Ha una sala personale nella II Quadriennale d’Arte Nazionale a Roma, dov’è premiato. L’anno successivo espone alla XX Biennale di Veneza e tiene un’altra personale a Milano, alla Galleria del Milione. Il 1937 è l’anno della prima monografia che è edita a New York e curata dalla giornalista americana Nedda Arnova, inoltre pubblica a Bologna “Bollettino d’Arte” ed elabora un sintetismo plastico di luce-forma-colore. Nel 1940 viene invitato dall’Accademia alla XXII Biennale di Venezia dove avrà riservato una intera sala personale. Comincia ad individuare temi teorico-compositivi costanti come l’apparizione di una figura femminile e la Visita. Nel 1942 comincia a scrivere i primi versi poetici editi però solo nel 1959. […]